Sunday, June 27, 1993

Così fan tutte, l’aveva capito anche Buovo.

Dal Sole 24 ore
Grandi ritorni
(...) L’abile penna di Goldoni sa disegnare i personaggi alla luce di un vero realismo sociale, toglie con grande garbo quella patina di sapore cavalleresco che avvolge la storia. Ci restituisce gli uomini di sempre, con le loro passioni e le loro voglie, con quelle che chiamiamo vittorie e sconfitte e sono la vita di sempre. Quanto alla partitura occorre rilevare che traetta, per rendere al meglio le situazioni, ci offre una musica brillante, ricca di concertati e con felici declamati nei recitativi dal sapore folclorico. Qua e là si prefigura Così fan tutte di Wolfang Amadeus Mozart.
Le sue note sono quelle di un compositore ormai maturo. (...)
Due parole ancora sulla fatica del grande veneziano. Le sue applicazioni per quella che chiamava la “commedia in musica” sono sovente cartterizzate dalla fretta se non dalla trasandatezza. Per dirla in soldini egli sapeva tirare via. Ma non si può negare che il suo timbro, anche se connesso con tutte le premure del mondo, lascia sempre qualcosa su cui val la pena meditare. Il Buovo d’Antona non fa eccezione, perché il sommo Carlo si trovò a suo agio con una trama che la gente comune in quel tempo conosceva bene. Ci mise, come si suol dire, il tocco giusto. E il risultato è ancora un piacere.
Altra cosa è l’impegno di Traetta, musicista che in molti manuali è definito il Gluck italiano. Ma al di là delle possibili definizioni, egli rappresentò nel multiforme mondo della lirica settecentesca quella linea drammaturgica che ama isolare l’attenzione sui protagonisti ed evidenziare non soltanto la loro dimensione di personaggio, ma anche quel prezioso legame tra lo stesso personaggio e l’azione scenica. Per dirla con dei paragoni, fu in perfetto disaccordo con Jomelli e vicino alle prospettive di Calzabigi. E in questa sua dimensione, non dimentichiamolo, ha già sapori mozartiani. Così come certe soluzioni goldoniane preannunciano il lavoro librettistico di Lorenzo da Ponte.
Tutto qui. Quel che ritorna, comunque, è anche una storia piacevole che mette in scena i mille atteggiamenti del cuore umano. (...)
Armando Torno