Saturday, February 22, 2003

Armida e Rinaldo alla corte di Vienna

Poeta per musica già in vita; autore prediletto dal principe, assassino d'amore e compositore di madrigali Carlo Gesualdo, Torquato Tasso ha nutrito per secoli la fantasia di un'infinità di musicisti. Gerusalemme Liberata anzitutto. Haendel, Gluck, Jommelli, Rossini…: l'Europa tra Sette e Ottocento è tutta un cantare Armide e Rinaldi. All'elenco si aggiunge ora la riscoperta dell'opera scritta da Tommaso Traetta per Vienna nel 1761, ripresa a Napoli e a Venezia, poi inabissata nelle biblioteche, tornata in vita grazie a Giuseppe Camerlingo, direttore d'orchestra specializzato nel repertorio barocco e pre-classico al quale già dobbiamo l'incisione dello Stabat Mater di Pergolesi nella trascrizione di Paisiello.

La sinfonia e due ampie arie dell'opera, registrate in prima esecuzione assoluta e disponibili nel compact-disc allegato alla rivista Amadeus di questo febbraio, confermano la statura notevolissima del compositore, nato a Bitonto nel 1727, attivo nelle massime capitali europee della musica, da San Pietroburgo a Vienna. Non soltanto un artista che annusa il gusto del tempo, ma un protagonista di quella riforma dei modi e della natura stessa del melodramma che siamo soliti attribuire quasi esclusivamente a Gluck. La recente registrazione de L'Antigona, ad opera del complesso francese dei Talents Lyriques, era già un segnale preciso di attenzione verso Traetta. Qui, basta l'attacco della Sinfonia, il pulsare del fraseggio, l'uso intenzionalmente dialettico nei contrasti tra i piani e i forte, la densità della scrittura per entrare in un clima espressivo figlio di quei fermenti drammatici che troveranno una sintesi in Gluck e nelLo Sturm und Drang. Anna Bonitatibus (Rinaldo) e Cinzia Forte (Armida) sono interpreti eccellenti nel tornire la parola, nello svettare di un'agilità vocale ancora più preziosa perché non gratuita.

Esegue l'ensemble Cosarara, Camerlingo ben interpreta sia il vigore sia le delizie strumentali (l’aria di Rinaldo è un capolavoro) di una partitura che si vorrebbe realizzata per intero. Completa il cd La foresta incantata, pantomima di Francesco Geminiani desunta sempre dalla Liberata. Coeva di Armida, sopraffina, però distante anni luce dallo splendore di Traetta.
La Stampa (web), Sandro Cappelletto